Recensione

"MISURA PER MISURA" - Regia: Jurij Ferrini

Ci sono due cose che amo particolarmente nei teatri di Jurij Ferrini: la semplicità con cui mette in scena i suoi spettacoli e la sua grande capacità di lasciare spazio alla fantasia, far si che lo spettatore si costruisca la sua storia e "faccia suoi" i personaggi.
Quando in sala le luci si spengono ed il sipario si alza, il palco si trasforma in un mondo che vive sul confine tra reale e finzione, dove la fantasia gioca a rincorrersi con la realtà dando vita ad un magico gioco. È il teatro fatto col cuore, che può la dove televisione e cinema non sempre possono, quello capace di andare oltre ogni barriera e regalare infinite emozioni, capace di raccontare e "far vivere la storia", ma anche di far riflettere. Ci sono teatri che sono piccole "lezione di vita", lasciano un segno indelebile e quando l'ultima battuta viene detta e parte l'appaluso "un po'già mancano". "Misura per misura" di Jurij Ferrini è tutto questo, un piccolo capolavoro da vedere e rivedere, un tesoro da conservare nell'angolo del cuore dove c'è posto solo per le cose speciali.
"Perché niente è per sempre?", "Perché tutto ha una fine" sono le prime domande che mi sono fatta quando il sipario si è chiuso. Quando le luci si sono accese e la gente ha cominciato a lasciare la sala avrei voluto rimanere lì, seduta sulla sedia, riavvolgere il nastro, far ricominciare tutto, fermare il tempo per far allungare, anche solo di un attimo in più, "misura per misura".
Ho cominciato a progettare di andare a vedere "misura per misura" quando tutto era ancora in allestimento, è uno spettacolo che sento mio, un po'come un "figlio" e non c'è magia più grande che vederlo crescere, migliorare e diventare sempre più forte sera dopo sera. Non so come si possa migliorare un teatro che è già un piccolo capolavoro, ma voglio lasciarmi sorprendere e capire fin dove può arrivare. Complimenti! Claudia