Emozionante. Splendente. Unica. Ecco i tre aggettivi che riassumono nel migliore dei modi le mille sensazioni che riesce a trasmetterci l'opera di Eduardo de Filippo: Filumena Marturano.
Ci troviamo nel dopo guerra italiano, a Napoli. Filumena Marturano, ex prostituta, ha tre figli illegittimi e vive con Don Mimì, un suo ex cliente e padre di uno dei suoi figli. Egli però non sembra essere molto interessato a Filumena che, invece, vuole sposarlo ad ogni costo. Infatti, pur di farlo, gli strappa il matrimonio fingendosi in punto di morte. Dopo essere stata accusata d'imbroglio da parte dell'amante, Filumena gli rivela che ha tre figli e che uno è suo. A questo punto Don Mimì cerca in tutti i modi possibili di capire quale dei tre sia suo, ma tutti gli sforzi saranno inutili poiché i figli so' figli e so' tutt'eguale. A questo punto, Don Mimì si eleva fino a raggiungere la grandezza della donna capendo che l'amore deve essere uguale per tutti, senza fare nessun favoritismo. Si giunge così ad un equilibrio e ad una felicità da parte di tutti i protagonisti.
L'attrice Mariangela D'Abbraccio riesce perfettamente a farci vedere la donna forte e tenace, simbolo delle donne napoletane degli anni '40. Filumena è infatti una donna con molta rabbia repressa che riesce, tramite la sua grinta, a raggiungere l'obbiettivo postosi. L'emancipazione della donna che fa raggiungere un equilibrio finale è il tema più importante della vicenda, si può notare infatti che questo è un tema molto vicino allo stesso autore.
Grandissimo lavoro della regia di Liliana Cavani e di tutti gli attori che sono riusciti a trasmettere al pubblico tutta l'energia e tutte le emozioni degne di questa opera. Come disse la giornalista del Corriere della Sera Livia Grossi: “Il teatro è comunicazione con il pubblico. Anche la persona seduta più in lontananza deve ricevere l'energia dallo spettacolo.” L'energia non è sicuramente mancata, siccome il pubblico ha fatto un clamoroso applauso con qualche lacrima agli occhi...
…ma quant'è bello a chiàgnere!
