Recensione

Critica teatrale su "Re Lear"Vai alla home
Rocco Cavalli

Re Lear. Un personaggio di forte presenza, quantomai attuale se visto come viva testimonianza dell'inesorabile e logorante azione del tempo su ogni uomo, anche sulla persona potente e rispettata di un re. Un re che nella pièce di Shakespire si trova tradito dal suo stesso orgoglio, reso cieco dalle lusinghe delle due figlie maggiori al momento della cessione dei suoi possedimenti. Questa la scena di inizio dello spettacolo andato in scena martedì 2 dicembre (poi replicato il giorno seguente) al Teatro di Locarno. Decisamente un incipit di forza, in grado di spingere lo spettatore a costruirsi un deciso e limpido profilo caratteriale per ogni personaggio fin dalle prime battute e dai primi gesti. Bastano pochi minuti, e già sembra di conoscere da tempo il vecchio re tormentato, le figlie maggiori tanto lusinghiere quanto scaltre, la minore così onesta e schietta nel suo rivolgersi al padre che da lei si sente ferito. Questo coinvolgimento che attraversa l'intero spettacolo, forte della complessa e affascinante trama Shakespiriana (che meriterebbe tutt'altra ben più adeguata recensione), deve la sua autenticità al grande impegno degli attori, che ben hanno saputo interpretare il clima di follia, tradimento e amore che domina il palco. Fantastiche le scene di pazzia, autentiche e ben studiate nei frenetici e disperati movimenti degli attori attraverso la suggestiva scenografia altamente simbolica e ricca di adeguatamente velati richiami alla contemporaneità. Non si e infatti trattata di una reinterpretazione in chiave moderna, il regista non ha corso il rischio di sottrarre all'opera il suo fascino autentico, piuttosto ha saputo incastonare nella rappresentazione una serie di scene di carattere contemporaneo e provocatorio, alcune velate, altre prepotenti ed esplicite, a tratti poco comprensibili e non da tutti condivisibili, ma comunque in grado di contribuire all'autenticità dello spettacolo. Ancora una volta grazie alla capacita degli attori ad immedesimarsi in personaggi diffcili senza esagerare e deformarne le caratteristiche.

 

Una rappresentazione che sorprende, specialmente nel finale, ma che pure rimane adeguata a tutte le categorie di spettatori, specialmente per quei tanti che si recano a teatro senza la pretesa di saperla più lunga del regista prima ancora di vedere Re Lear entrare in scena, ma per il puro piacere della scoperta.

Associazione Amici del Teatro di Locarno
Via della Pace 5, CP 35
CH-6600 Locarno
Tel. +41 (0)91 756 10 93
Fax 091 756 10 90

Seguiteci anche su

Facebook Instagram Linkedin

© Teatro di Locarno - Tutti i diritti riservati

Privacy Policy - Credits

Torna su