Nelle serate di giovedì 26 e venerdì 27 febbraio 2015, al Teatro di Locarno, gli abili interpreti
1sul palcoscenico, abilmente guidati dal regista Roberto Valerio, hanno trascinato il pubblico nel sogno improvviso di un ottimo impiego teatrale nelle favolose Smirne, miraggio che ha scoinvolto un gruppo di attori disoccupati e di dubbia fama, ma certamente bramosi di gloria e per essa disposti a dare un calcio a ogni valore umano.
Una vicenda di formazione, quella giocata sul palcoscenico al ritmo delle battute di Carlo Goldoni? Certamente, visto l’esito finale che porta a una unione vera e solidale, da quello che prima era un intrigo complesso e attraente di finte ed effimere amicizie dettate dalla convenienza, tessuto sul palcoscenico dell’inganno, dell’inesistente pudore di fronte alla ricchezza, di ingenue bramosie sessuali.
La recita disinvolta e fortemente emozionale (troppo forse?) è stata favorita da una scenografia intelligentemente dinamica ed essenziale a ”due livelli”, che hanno permesso una coinvolgente ed interessante doppia narrazione. Il palco ha visto mescolarsi abilmente momenti giocosi (impersonificati dall’oste della locanda, cui va il merito di aver coinvolto il pubblico con semplicitâ e schiettezza) a scene di maggiore intensità e carica narrativa.
Uno spettacolo che permette di riflettere su di un mondo corrotto e privo di valori purtroppo sempre più attuale e trasponibile in ogni campo, ma che pure ha il merito di aver divertito e coinvolto un pubblico entusiasta di conoscere il felice esito colmo di speranza.
1 Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Antonino Iuorio, Nicola Rignanese, Federica Bern, Alessandro Federico, Chiara Degani, Massimo Grigo` e Peter Weyel
