Recensione

Critica teatrale "Il bugiardo"Vai alla home
Giulia Grana

Nonostante le lunghe tre ore di teatro che, anche con l’intervallo, parevano non finissero mai, è proprio valsa la pena guardare questo spettacolo. Mi ha colpito soprattutto l’interpretazione dei personaggi: gli attori e le attrici hanno recitato con disinvoltura un lungo copione e hanno reso una vicenda intricata e complessa una storia semplice da comprendere. Mi è piaciuto quando Lelio, data l’impossibilità di disporre il balcone piu in alto del palcoscenico, è sceso dal palco per dare un’impressione piu forte di una giovane che viene corteggiata dal suo balcone.
L’interazione con il pubblico è stata mantenuta per tutta la durata dello spettacolo: durante tutta la prima parte mi hanno divertito Lelio e le sue spiritose invenzioni ma anche il suo servo che era l’unico a sapere del suo piano per conquistare la giovane Rosaura; nell’ultima parte invece non si sentiva una mosca volare per quanto la situazione era tesa e per quanto eravamo curiosi di sapere come sarebbe andata a finire la vicenda. Non sarà stato affatto semplice intersecare vari punti di vista in un paio di scene: i due uomini che fanno regali anonimi a Rosaura, il bugiardo e le ragazze, il servo di Lelio e la serva delle ragazze, i padri che organizzano un matrimonio combinato. Insomma, sarebbe potuto essere un disastro ma l’espressione, il linguaggio del corpo, le musiche e la scenografia hanno reso questa commedia davvero gradevole. La cosa che porto via con me dopo aver partecipato alla visione di questo teatro è la morale della commedia: le bugie hanno le gambe corte.

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