Arianna Scommegna e Maria Paiato non hanno scelto di intraprendere una strada semplice o una pièce docile, hanno invece accolto la sfida di portare sul palco un testo duro, terribilmente tragico e realista fino all’osso. Testo di spaventosa attualità, specchio di un dramma quotidiano talmente comune e vivo da rappresentare una sfida personale con la realtà prima ancora di una finzione che dura il tempo di un sipario. Il dramma è quello degli anziani soli, di chi li assiste per rimediare qualche soldo, di tutte le persone che custodiscono un segreto traumatico e una perdita irrecuperabile.
Il testo di J. Jornet ha quindi dato mirabile scenografia e forte narrativa al palco locarnese, su cui sono salite due donne intente a cercare nell’altra una risposta alla loro solitudine e ai loro traumi, contemporaneamente costrette a chiudere il guscio della propria intimità in viso all’altra, a respingere immaginari attacchi alle proprie paure con veridica durezza lessicale e gestuale. Come due calamite che non sanno affrontarsi in viso, ma che voltatesi si chiamano, desiderose di trovare una compagna di tragiche confidenze; fino ad arrivare a una scelta estrema, ultimo graffio su un quadro che purtroppo non si conosce solo sui palcoscenici.
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