Lo spettacolo teatrale a cui ho assistito s’intitola Buena Onda. Esso si svolge su una nave da crociera ed ha come protagonisti Gegè Cristofori (Rocco Papaleo) e il capitano Chiaromonte (Giovanni Esposito). I due attori dividono la scena con Gli Incompresi, la band du cui Gegè è la voce.
Le scene si consumano durante gli ultimi giorni dell’anno, fino a capodanno. Durante lo spettacolo si susseguono una serie di scene, che raccontano la vita lavorativa dei protagonisti: i provini durante il giorno, i giochi nel salone delle feste e le serate danzanti. La band suona musica jazz, rivisitando brani famosi, in parte cantati in dialetto lucano. Da questi si deduce un forte desiderio di mettere una propria impronta artistica, personalizzando e rendendo proprie le canzoni. Questo modo di agire trova resistenza nel capitano, che si sente condizionato dagli stereotipi e dalle tradizioni che hanno accompagnato negli anni il modo e lo stile di far divertire gli ospiti. In realtà Chiaromonte, durante la festa di capodanno, si abbandona agli eventi, dimostrando che il suo ruolo di capitano gli sta un po’ stretto e confessando a Gegè il proprio consenso in ciò che faceva.
Lo spettacolo mi è piaciuto tantissimo, soprattutto l’alternanza di parti comiche e racconti più seri che facevano riferimento a fatti reali. Mi ha colpito molto la capacità dei due attori di rendere partecipe tutto il pubblico: infatti esso era considerato sia il pubblico del teatro che i passeggeri della Buena Onda. L’originalità dei protagonisti nel prelevare dal pubblico alcuni ospiti e coinvolgerli, l’ho apprezzato molto.
Nel finale, gli attori hanno voluto richiamare ancora il pubblico presente in sala, coinvolgendolo in un ballo che stava a rappresentare il senso del volersi divertire in modo semplice e ridicolo, che ogniuno di noi, dentro di sé, sente presente, ma che a volte manca, forse per paura di sminuire la propria immagine.