Il malato immaginario - l’ultimo viaggio

soggetto originale e regia Marco Zoppello
con (in ordine alfabetico) Sara Allevi, Anna De Franceschi, Michele Mori, Stefano Rota, Marco Zoppello

produzione StivalaccioTeatro/Teatro Stabile del Veneto
durata 1 h 40 min. con intervallo

17 Febbraio 1673. La quarta recita de Il malato immaginario è a rischio, tra i lavoratori del Palais Royal si parla di annullare lo spettacolo, il Maestro non è dell’umore per andare in scena. Ma la compagnia dello Stivale non ci sta, ed irrompe nel teatro pronta a reclamare la paga giornaliera, spinti dallo spettro della fame, sempre dietro l’angolo. L’insistenza dei tre commedianti è inarrestabile, Molière è costretto a cedere: lo spettacolo deve continuare!
Prende il via la celebre ed esilarante storia del Malato Argante, vecchio ipocondriaco che, tra purghe e salassi, va dissipando la propria fortuna. Tra le astuzie della serva Tonietta si intessono e si cantano gli amori ostacolati della dolce Angelica con il giovane Cleante, il tutto sotto l’occhio di Belinda, seconda moglie di Argante, intenta ad accaparrarsi la fortuna del vecchio  marito. E’ una recita particolare, quella che si rappresenta al Palais Royal quella sera, tra i lazzi, le improvvisazioni e le maschere grottesche dei Commedianti, le ombre si allungano sui fondali dipinti, i bagliori delle candele si affievoliscono rischiando di spegnersi al primo soffiare del vento. Il Malato Immaginario è una farsa perfetta. Molière, da veterano della risata, costruisce  nell’ultima sua opera una macchina teatrale inattaccabile, tratteggiando personaggi classici e moderni allo stesso tempo. Egli mette in scena la forza e vitalità dell’amore giovanile  contrapposta con la più grande paura dell’umano: il passare del tempo. Un ultimo viaggio, ancora una volta, tra la polvere del palcoscenico, le corde, i tiri e i contrappesi.

Recensioni a cura degli studenti

 

Associazione “Amici del Teatro di Locarno”, promuove il concorso di critica teatrale “Teatro di Locarno in ascolto” riservato agli studenti delle scuole superiori del locarnese.

Lo scopo è quello di sollecitare nei giovani spettatori lo spirito di osservazione, la capacità di analisi e di racconto di una rappresentazione vista a teatro, stimolandoli così a una partecipazione interattiva.

Gli studenti che assisteranno agli spettacoli in cartellone avranno la possibilità di scrivere un commento/recensione sul lavoro teatrale visto.

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